A proposito di Apocalypto

 

L’ultimo film di Mel Gibson, Apocalypto, sta scatenando aspre polemiche non tanto per le scene di violenza, abbondantemente presenti in qualsiasi altro film oggi in visione nelle nostre sale cinematografiche e circa le quali non si obietta nulla, bensì per lo spaventoso quadro di depravazioni e di dominio dei démoni, nel senso letterale della parola, che affliggeva gl’indios americani prima del salvifico arrivo della Croce di Cristo sulle caravelle spagnole di Cristoforo Colombo prima e di Hernán Cortes poi.

Tutte le peggiori efferatezze possibili e immaginabili (superate solo dall’Inferno) venivano perpetrate dagli amerindi fra di loro, prigionieri delle diaboliche superstizioni in cui erano nati. I primi colonizzatori e la Chiesa (come pure gli studiosi seri) ben lo sapevano: svelarlo al grande pubblico ha fatto perciò deflagrare il mito rousseiano del buon selvaggio e la leggenda nera dei conquistadores, che fu invece una vera e propria epopea.

Questa dunque la vera ragione dell’odio espresso da tutta la pattumiera progressista, terzomondista e del politicamente corretto contro il film di Gibson, reo di smontare un archetipo della propaganda anticristiana, entrato anche nella vulgata (ignorante) delle nostre scuole. E poteva accadere diversamente, considerato il controllo neo-giacobino esercitato sulla scuola di Stato e non?

Di là dalla decisione di vietare o meno agl’infraquattordicenni la visione del film, decisione che ci trova personalmente d’accordo, occorre guardare quindi a quella ch’è la reale posta in gioco: la frantumazione della leggenda nera anticristiana contro la Conquista, contro la Chiesa e contro la Cristianità.

Per questo ci sembra quanto mai opportuno riproporre ai nostri lettori il testo di una conferenza promossa da Famiglia e Civiltà nell’ormai lontano 1991 e pubblicata pochi mesi dopo in un sapido libretto oggi presso che introvabile. A testimonianza che le tesi oggi propugnate da Gibson nel suo bel film, erano documentatamente sostenute dai difensori della Tradizione cattolica, contro ogni luogo comune anticlericale, fin da quell’epoca.

Tanto che parrebbe che l’attore e regista australiano, prima di girare la sua pellicola, abbia compulsato La cristianizzazione delle americhe: un’epopea della fede, di Nelson Ribeiro Fragelli, l’Autore appunto di quella pregevolissima e sempre attuale conferenza di circa sedici anni fa.

 

                                                                                                                                                                                                                       Palmarino Zoccatelli